sabato 5 febbraio 2011

Uomo ideale

Ieri sera seduta in un pub con amici s'avvicina un amico di un mio amico per salutarlo, due chiacchiere con lui e resta impiattellato lì al nostro tavolo, dopo un po' che si parlava del più e del meno così per ammazzare il tempo mi fà:" com'è il tuo ideale di uomo?". Tutto sommato ero in vena di parlare, era tranquillo, non mi sembrava che smollicasse quindi mi sono aperta, gli ho detto la verità, nient'altro che la verità. Ho attaccato con la storia che un ideale poi alla fine non esiste, che è riduttivo fare una descrizione e bla bla bla, però potevo riassurmeglielo in un nome: " Terence Granchester". Gli ho chiaramente spiegato chi era che li per li non se lo ricordava, lui però rideva dicendo che ero troppo simpatica e robe analoghe, ci sono rimasta di merda era ovvio che non mi prendeva sul serio. Ho notato una cosa, tutte le volte che son seria non vengo presa sul serio, quando dico cavolate, invece, tutti che corrono ai ripari dandomi della fusa. Io ho chiaramente evitato di dirgli che mo che ci riflettevo bene anche Lupin aveva il suo perchè, solo che li so già che è un pensiero condizionato dalla sua sigla con la fisarmonica. Da piccola, quando tutte le compagnette per il loro matrimonio sognavano la classica  marcia nuziale o l'ave maria di schubert, io dicevo che il giorno del mio matrimonio, cascasse il mondo, sarei entrata con quella sigla li che è la dolcezza fatta musica, un'esplosione d'amore. Il sogno da bambina di molte donne è il matrimonio, io non rientro tra quelle, però non crediate che dover rinunciare alla sigla di Lupin per la " gran entrata" non mi sia costata qualche lacrimuccia.

Aggiudicato, il mio ideale di uomo resta Terence che a me di passare per una con le idee poco chiare proprio non mi va.

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